Radicepura Garden Festival
Prendersi il tempo, riappropriandosi dello spazio.
Lungo la spina dorsale di una forma pura, il quadrato, intendia-
mo approfittare dell’occasione fornita dal concorso per creare una
trincea nel verde, da percorrere per contemplare lo spettacolo della
natura; talmente naturale che spesso finiamo per dimenticarcene.
Capovolgere il punto di vista, sovvertire la purezza della forma cir-
colare, convertendola in un avvolgente rallentamento che consenta
di riprender fiato, riappropriandosi del proprio tempo.
Un tubolare rosso, una semplice pensilina, è un invito a prenderne
atto. Un “fil rouge” che corre sinuosamente nello spazio, lo indivi-
dua e lo caratterizza. Un vortice a dilatare il tempo.
Un’isola artificiale in cui la fretta si sospende in anelli. Ecco,
questo giardino è un circolo virtuoso per far si che il passaggio non
sia un attraversamento per andare, ma consenta di restare.
Quindi non un percorso lineare e funzionale, ma dei tenui vortici
per inebriarsi dello strabiliante ordinario di un luogo così, in un
contesto così.
Una vegetazione rigogliosa, forte e selvaggia. Una vegetazione che
accompagna le principali direttrici, che caratterizza le sponde di
questa trincea, è un invito ad addentrarsi e a perdersi.Un’oasi di
flussi fine a se stessa, questo giardino.
Un auspicio architettonico.
Questo è per noi il giardino del futuro, uno spazio dove potersi
prendere il lusso di ritrovare la consapevolezza di ciò che abbiamo.
Credits:
Cliente - Vivai Faro, Radicepura Garden Festival
Tipologia - Giardino temporaneo
Localizzazione - Giarre, Italia
Design Team - arch. Elisabetta Fragalà, arch. Filippo Puleo,
arch. Annamaria Puleo
Anno - 2020
Status - Concorso
Taking the time, reclaiming space.
Along the backbone of a pure form, the square, we intend to seize the opportunity provided by the competition to create a trench in the greenery, to be traversed for contemplating the spectacle of nature; so natural that we often end up forgetting about it.
Inverting the point of view, subverting the purity of the circular shape, transforming it into an enveloping deceleration that allows us to catch our breath, reclaiming our own time.
A red tubular structure, a simple awning, is an invitation to take notice. A "fil rouge" that winds sinuously through space, identifies it, and characterizes it. A vortex to expand time.
An artificial island where haste is suspended in rings. This garden is a virtuous circle to ensure that the passage is not just a crossing to go through but allows you to stay.
Therefore, not a linear and functional path, but gentle vortices to become intoxicated with the astonishing ordinary of a place like this, in such a context.
Lush, strong, and wild vegetation. Vegetation that follows the main directions, characterizing the edges of this trench, is an invitation to venture in and get lost. An oasis of flows unto itself, this garden.
An architectural aspiration.
This is, for us, the garden of the future, a space where we can afford to rediscover the awareness of what we have.